La pesca alla Trota Marmorata: tutto quello che c’è da sapere per la cattura della vita

La Salmo Marmoratus, più comunemente chiamata Trota Marmorata, è la specie autoctona per eccellenza,  simbolo del nostro arco Alpino, un vero e proprio gioiello nella biodiversità tutta italiana. La si può distinguere per la sua livrea unica. Costituita da macchie scure e chiare, che fuse tra loro, danno vita ad un vero e proprio disegno, una ”marmoreggiatura” appunto, da cui il nome.

Questo fantastico salmonide, si ciba prevalentemente di altri pesci come il ghiozzo, il cavedano e il temolo, anche se durante le schiuse, non disdegna mangiare piccoli insetti.

Per pescare la marmorata di taglia, bisogna avere molta determinazione e soprattutto pazienza. La pesca a questo pesce è molto dura, fatta da numerose uscite senza catture.

E’ il più grande salmonide della nostra penisola e può arrivare a dimensioni considerevoli. Oltre il metro di lunghezza e superare abbondantemente i 10 Kg di peso. Quindi portare a guadino, anche un solo esemplare in varie uscite di pesca può dare molta soddisfazione ad ogni pescatore.

Quando e dove pescare la Marmorata:

I periodi migliori per cercare di catturare la trota marmorata sono le stagioni intermedie: primavera e autunno. Quando le temperature non sono né troppo alte né troppo basse.

In questi periodi, la Trota Marmorata, dà il via alla sua attività predatoria e la si può vedere mentre va a caccia di pesce foraggio. Durante l’inverno a causa del fermo biologico, imposto dalle normative, per via del suo periodo di riproduzione non può essere pescata. Mentre nei mesi più caldi, cercherà refrigerio in posti ombreggiati e uscirà dalla propria tana, solo all’alba, al tramonto o con l’avvicinarsi di perturbazioni e temporali.

Una cosa molto importante per i pescatori a spinning è l’avvicinamento allo spot prescelto. E’ buona norma, effettuare i primi lanci appostandosi lontani dalla sponda. Questo perché, spesso, la nostra preda, staziona nel sotto sponda in cerca di piccole prede o di acqua meno turbolenta, i primi lanci, quindi, andranno effettuati proprio  in quella porzione di torrente senza fare il minimo rumore.

Che attrezzatura usare:

Un aspetto da non sottovalutare nella pesca alla trota marmorata è l’attrezzatura con cui la si vuole affrontare. Per ridurre al minimo i tempi di combattimento di questo prezioso pesce e quindi tutelarlo, è essenziale sovradimensionare la propria attrezzatura.

La canna da pesca deve essere robusta, ma al contempo sensibile, con un’azione progressiva, per riuscire a gestire al meglio le nostre esche e sentirne sempre il contatto. La sua lunghezza dovrà aggirarsi intorno ai 2,7 metri e la grammatura dovrà avere un range di gestione delle esche tra i 20 e i 70 grammi di peso

Parliamo ora del mulinello da spinning, che dovrà essere almeno di taglia 4000, con un elevata velocità di recupero, dotato di un’ottima frizione, per contenere le sfuriate della trota marmorata.

Sul nostro mulinello dobbiamo montare un filo trecciato che abbia una tenuta di almeno 20lb, al quale, con un solido nodo di giunzione, preferibilmente Tony Pena, fisseremo uno spezzone piuttosto lungo di filo Fluorocarbon del diametro 0,40 mm.

Spesso i pescatori tralasciano di occuparsi di un accessorio fondamentale in termini qualità e tenuta; la minuteria di collegamento tra il filo e le nostre esche: Moschettone per Jerk e Minnow e Snap con girella per Rotanti e Ondulanti.

Le Esche:

Le Hardbait, per la pesca alla marmorata, la fanno da padrone tra i pescatori a spinning. Jerk della lunghezza variabile tra i 10 fino ai 18 cm o Minnow dal peso generoso con azione Sinking o Floating in base allo spot che si sta affrontando, risultano essere un’arma micidiale.

Tra le Hardbait una menzione particolare va fatta su tutte quegli artificiali, come i Crank snodati o Jointed, che donano all’esca un movimento molto adescante e spesso risolutivo su pesci attivi.

Nel corso di questi ultimi anni, a causa della forte pressione di pesca, le marmorate si sono fatte sospettose e diffidenti alla vista dei “soliti” artificiali.Perciò, per risolvere le giornate, con catture importanti, il pescatore a spinning è tornato a rivolgere la propria attenzione nei confronti di un’esca intramontabile: l’ondulante. Anche conosciuto con il nome di Spoon. Dovrà essere pesante, per contrastare la corrente. Robusto per non rovinarsi a contatto col fondo e produrre molte vibrazioni per scatenare la ferocia della nostra amata “Marmo”.

Ora siete pronti e ben attrezzati per insidiare la trota marmorata, che può riservare meravigliose sorprese, solo a chi ci crede fino in fondo e non molla mai!